Guida alla campagna elettorale per il mio paese

In questi giorni si è aperta a Lizzano la campagna elettorale per le amministrative del 26 e 27 maggio. Chi mi conosce, sa quanto ami le campagne elettorali, e quanto ritengo che siano momenti importanti per la vita di una comunità.

Mi accorgo che molti invece pensano alle campagne elettorali come a un male necessario, un brutto momento da superare per poter passare alla fase successiva. Un momento di ipocrisia, di false promesse, di imbrogli e accordi sottobanco, di colpi bassi, di “tutto è lecito”, di pettegolezzo, di malignità. (Spero di non aver dimenticato niente).

Ho pensato di mettere insieme una piccola guida per gli elettori lizzanesi, in modo da poter vivere al meglio la campagna elettorale e orientarsi nel momento in cui dovranno recarsi al proprio seggio.

Le campagne elettorali, infatti, sono quello che ne facciamo. Sono un momento importante, fondamentale, per la vita di un Paese, perché sono il momento di confronto vivo, aperto, appassionato tra diverse idee di sviluppo, tra diverse opinioni e obiettivi su quello che dovrà essere il futuro di una comunità, e su come arrivarci. Attenzione, non le sto idealizzando. Infatti, anche se non si parla apertamente di sogni, ogni candidato di fatto espone la sua visione del mondo ai suoi concittadini in mille modi:

– Attraverso le persone che compongono la lista

– Attraverso il programma

– Attraverso le parole scelte per i comizi

– Attraverso i manifesti

– Attraverso i valori evocati

– Attraverso i partiti in campo e le figure di riferimento per la lista

Ogni cittadino ha in mano tutti questi elementi per formarsi la propria idea del candidato, e per provare a immaginare il futuro del proprio paese a seconda che vincano gli uni o gli altri.

I candidati hanno il dovere di incontrare le persone, di parlare con quanta più gente possibile, di ascoltare quante più persone possibile, anche per capire quanto il proprio programma è vicino ai bisogni delle persone e come interpretare i bisogni della propria comunità nei successivi 5 anni. Credo si tratti di un compito nobilissimo, incredibilmente arduo, che richiede coraggio, forza, umiltà, gentilezza, fermezza.

Noi elettori dobbiamo farci alcune fondamentali domande, che possono aiutarci a fare la scelta più giusta per noi al momento del voto.

1) Dovremmo escludere dalle nostre possibilità chi si offre di comprare il nostro voto? Sì. Questo è già un enorme passo avanti per la nostra Comunità. Chi si offre di comprare il vostro voto (con un lavoro, con 50 Euro, con una busta della spesa, o una lavatrice) vi sta derubando. Non solo simbolicamente. Pensateci: perché dovrebbero darvi dei soldi per un voto? Che cosa ci guadagnano? Molto, molto di più di quello che vi stanno dando, se no non vi pagherebbero. Glieli restituirete in tasse, in servizi mancanti, solo pochi mesi dopo. Non ne vale la pena.

2) Riusciamo a capire quali sono i progetti del candidato per il nostro paese? Potrebbe sembrare banale, ma questo è un punto fondamentale. Il programma del candidato è concreto? Di che iniziative parla? Si tratta di proposte fumose, o di progetti concreti? Quanto tempo si spende nell’attaccare gli altri e quanto nel fare proposte? Se gli attacchi prendono più spazio che le proposte, questo è un segnale preoccupante. Indica un vuoto di proposte, e un semplice desiderio di potere, senza aver ben chiaro cosa farsene o (peggio) senza ritenere di dover condividere i propri intenti.

3) Data la storia personale del candidato e delle persone che sono in lista con lui/lei, riteniamo credibile che possa realizzare i progetti annunciati nel programma? Per qualunque lavoro si faccia domanda, è necessario presentare un curriculum. Qual è il curriculum di questo candidato? Che cosa ha realizzato, che tipo di esperienze ha accumulato nel lavoro, nello studio, nel sociale… Crediamo che queste esperienze siano rilevanti per il tipo di compito che svolgerà?

4) Quali sono le frequentazioni del candidato e delle persone nella sua lista? Rispondere a questa domanda ci aiuta a costruire in modo più obiettivo un contesto. Se si tratta di una brava persona, circondata da malfattori, ci sono ottime probabilità che la cosa pubblica non sarà gestita con trasparenza e onestà. Governare è un compito difficile, bisogna circondarsi di persone oneste per poterlo fare in modo onesto.

5) Ci sentiamo in linea con il partito a cui il candidato e la sua lista fanno riferimento? Potrebbe sembrare irrilevante in un piccolo paese, eppure si tratta di una componente importante della decisione di voto. Il fatto di avere un’amministrazione di un partito piuttosto che di un altro, porterà il nostro Paese a mettersi in rete con altri comuni e altre iniziative che portano avanti a un’idea di Paese piuttosto che un’altra. Se vogliamo che Lizzano cresca e si sviluppi in una certa direzione, quindi, dobbiamo cercare di immaginare che possa costruire relazioni e alleanze con altri paesi che condividono alcune idee generali. Sentirsi “affini” alla proposta politica nazionale del partito è quindi importante anche quando si sceglie un candidato locale.

Credo che questi 5 punti possano essere una guida utile per scegliere chi votare in modo libero, e migliorare la qualità di questo bellissimo esercizio di democrazia.

Un in bocca al lupo a tutti, e che vinca il migliore!

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4 thoughts on “Guida alla campagna elettorale per il mio paese

  1. Angelo Masi ha detto:

    Sarebbe molto bello se fosse così semplice.
    Le elezioni a Lizzano si svolgono in maniera completamente opposta a quello riportato nel tuo post.
    L’elettore Lizzanese non ha tanta autonomia decisionale.
    I fattori che influenzano la decisione sono:
    L’appartenenza alla famiglia del candidato.
    La promessa di una qualcosa della quale non ne ha la possibilità di attuarla.
    Esporre per vere, false promesse, anziché pretendere un progetto di sviluppo.
    L’elettore vota per conoscenza personale senza valutare la capacità del candidato a risolvere i problemi della comunità.
    Ecc…Ecc..
    Spero nel futuro con il contributo di tutti si porti la competizione a misurarsi sui temi per far uscire il paese da una situazione di regresso e ignoranza,mettendo da parte i personalismi e l’utilizzo improprio dei partiti .

    • Francesca Cavallo ha detto:

      Non è per niente semplice. Ma non è impossibile. Non concordo sul fatto che l’elettore lizzanese non abbia autonomia decisionale. Perché non dovrebbe averla? Io ho sempre votato con grande autonomia e tanti lizzanesi che conosco hanno fatto lo stesso. Certo, ne conosco anche tanti che invece si sentono “legati” da motivazioni estranee a quelle che dovrebbero motivare il voto, ed è per questo che credo sia tempo di iniziare a sostenere queste conversazioni e di indicare che si tratta di una questione di consuetudine, ma si può, si deve cambiare. Cominciando da ora, magari.

  2. giusy ha detto:

    Francesca concordo con te SI DEVE CAMBIARE, e spero davvero che si parta da queste elezioni. Lizzano ha davvero bisogno di tornare a da essere PULITA come un tempo!!!

    • Francesca Cavallo ha detto:

      Si deve cambiare, e si può cambiare. Dubito che ci sia stato un tempo in cui *tutti* i cittadini hanno votato in modo totalmente libero, questa è una conquista “nuova” per il Meridione, per questo richiede coraggio ed energia da parte di tutti.

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